IL MONTEREGIO
Il Monteregio novarese è l'area collinare che da Proh-Briona sale verso la Valsesia fino ad arrivare al Monte Fenera.
Questa vasta zona era simile, dopo la glaciazione che la creò con il deposito del materiale lasciato dal ghiacciaio del Monte Rosa, ad un altopiano percorso da alcuni torrenti. Fin da epoca remota fu luogo di caccia da parte delle antiche popolazioni ed è documentata la presenza a Ghemme di un insediamento della "Cultura del Vaso a bocca quadrata", risalente al IV millennio a.C.
In epoca romana fiorì il "Pagus agaminus"(da cui deriva il nome di Ghemme: Agamium-Agem - Gheme-Ghemme), unico documentato nel Novarese ed importante centro amministrativo-economico dell'area.
Il nome Monteregio (o Monterezio) compare per la prima volta nel testamento del celebre conte Guido di Biandrate del 6 dicembre 1165 per indicare l'area collinare nella quale il nobile possedeva beni.
Il toponimo venne sempre utilizzato e gli antichi Statuti medioevali di Novara ricordano l'obbligo ai proprietari di vigne di piantare un albero di olivo ed uno di mandorlo ogni quattro staia di vite.
Caduto in disuso nel Settecento e nell'Ottocento, il nome di Monteregio è tornato oggi per indicare questa area ricca di bellezze naturalistiche e paesaggistiche, di monumenti d'arte e di fede, vocata da oltre 2000 anni alla coltivazione della vite ed alla produzione del vino, che ha nel "Ghemme docg" il fiore all'occhiello.
Scritto da (Sergio Monferrini)
Paesaggio e natura delle colline novaresi
a cura di: Diletta Zanella (Guida Escursionistica Ambientale) >>>